To be or not to be?

Circa 400 anni fa sir Alex Ferguson, mise nero su bianco, in un celebre monologo, questo tremendo dubbio esistenziale.
Ok! Non era sir Ferguson ma sir William Shakspeare, ma è una settimana che sto sir mi rimbomba nelle orecchie così come quel cocente 7-1 umiliante subito dalla Roma!!

Aprile 2007 cari amici della "setta dei poeti estinti" voglio anch'io fare un monologo, dalle sfumature meno tragiche, più terra-terra, daltronde il pragmatismo dovrebbe essere la prerogativa per un ingegnere, figuriamoci per un aspirante tale.

"AUTODIFESA DA STRESS INCIPIENTE O TENDENZA AL FANCAZZISMO?"

Provo a spiegare meglio la questione prima di ritrovarmi i commenti pieni di indirizzi di manicomi.

Mi mancano X esami al triplo salto mortale carpiato, quello che qualcuno si ostina ancora a chiamare laurea in ingegneria delle telecomunicazioni. X è un numero ad una sola cifra, rappresentabile con una sola mano a patto che non sia stata martoriata da motoseghe o dai "botti di fine anno" o da varie ed eventuali. Questo -X dovrebbe portarmi a concentrare sugli studi, senza giustificazioni di sorta, ed invece distrazioni su distrazioni è come se sfondassero una porta aperta con me!

Così non và!...

-2 settimane all'esame di programmazione, è ora di darci sotto, di stringere i denti e di soffrire, di mettere da parte la singletudine, di iniziare a pedalare, forte, perchè il volatone è già partito e sono in ritardo. So di avere testa e gambe per farcela.
Devo mettere da parte la Primavera per un pò di tempo, per quanto sia possibile...

Posto il video di una canzone molto indie-rock dei Cold war kids, gruppo californiano che ci sa davvero fare. Si intitola "We used to vacation" parla di promesse fatte di metter la testa a posto, poi non mantenute.

"... it sounds so soothing
this will blow over in time
this will all blow over in time ..."