"... All in all you're just another brick in the wall ..." SLAVE TO NONE!

domenica 11 marzo 2007

Una domenica bestiale



Domenica, una classica domenica italiana. Pranzo un pò più abbondante degli altri giorni, tanto calcio, magari una passeggiatina con tanto di "vasche" se il meteo lo permette. Qualche chiamata con parenti e amici, un pò di petegolezzi per tenersi aggiornati e sentirsi superiori se non proprio i migliori.

Testimonianze dirette o indirette ci ricordano che una volta il non plus ultra domenicale era la vestizione con l'abito buono per struscio e messa, tutto molto politically correct in bella salsa DC, democrazia cristiana. In casa Mastella, Schifani e Buttiglione la tradizione è ancora fedelmente rispettata a dispetto dello scorrere del tempo, loro sono Famiglie.

Cliche su cliche...

La costante delle domeniche: il Dio Pallone.
11 Marzo 2007: Luis Nazario da Lima, noto alla buon costume di parco lambro col nome di Ronaldo, segna con la maglia del Milan all'Inter. L'Inter poi vince in rimonta, quasi un segno del destino, l'inesorabile legge del contrappasso e Moratti sfanculizza il suo ex pupillo-coniglio. Quindi Inter campione d'Italia, Roma seconda, Lazio, Palermo e Milan a farsi lo scalpo domenica dopo domenica per gli altri 2 posti da campioni. Che belle Lazio e Roma, autoctone, tanto lavoro e poche chiacchiere. Le altre tutte in fila dietro staccatissime in un trionfo di noia e mediocrità, di brutte partite, di cafonaggine, intolleranza. Proprio martedì scorso ad un mese dai tragici fatti di Catania, a Valencia nella Coppa dei Ricconi si scatena l'inferno. Ragazzi sulla trentina che si scazzottano per un insulto di troppo, per una gomitata o per uno sgambetto in campo. Panzerotti incravattati e impomatati, ultramilionari con orologi da 20.000€ fuori dal campo. Per la serie "dimentichiamoci da dove veniamo", sobborghi popolari di una metropoli, paesini sperduti di provincia, favelas sudamericane.

STOP!

Meglio allora il calcio "alla viva il parroco", fallosissimo, sfigato e atroce della serie C, della Samb, di Salernitana, Foggia, Cavese, del magico Taranto. O quello un pò più tecnico di Lecce, Triestina, Bari, Mantova, Pescara, Arezzo, Frosinone.

Il mio Taranto ancora una volta non ha vinto, un pareggio senza infamia e senza lode. Giusto per non esaltare troppo i tifosi, per continuare l'aurea mediocritas degli ultimi 15 anni con qualche raro sprazzo di illusione di rinascita, di ritorno in serie B, come quest'anno.

Magari si torna sul serio in B, a far vedere che in Puglia ci siamo anche noi. Che non siamo solo quelli del dissesto comunale più grave della storia dello stivale, dell'abusivismo, dell'Ilva e delle bottiglie di Raffo per terra, in spiaggia.
Cose brutte? Si ma migliorerà, risorgeremo!

Buona Domenica, tra qualche ora è già lunedì.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Ancora più giù Pietro, Ancora più giù di categoria.... ci sono categorie in cui chi gioca non prende un soldo e lo fa solo perchè è inammorato di uno sport fantastico, che ti fa correre per il tuo compagno di squadra che è il tuo vicino di casa da una vita e per il quale ti taglieresti anche un braccio...è proprio quello che si è perso nel calcio di oggi, lo spirito di sacrificio per un obiettivo di 30 persone....e credo che questo sia lo specchio esatto di una società malata...dici ben, Pietro, la gente ha bisogno di sentirsi superiore a qualcuno, anche a costo di carte-false....non so che malattia sia, forse non riuscire a capire se stessi, forse la paura di mettere in gioco le proprie carte per non essere giudicati...certo è che se tutti riscissero a guardare bene in loro stessi e a tirare fuori il meglio che hanno e che sicuramente c'è non esisterebbe l'invidia, cioè la voglia di avere di più solo per la voglia di suerare qualcun altro e molte brutte cose che esistono in società sarebbero eliminate!!!!
Cosa ne pensi?

17 marzo 2007 alle ore 23:19:00 CET

 
Blogger novocaine ha detto...

chi sei anonimo?

18 marzo 2007 alle ore 20:12:00 CET

 

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