Il caso "badakkio"...

Poesia

D'in su la sella della sua bike antica,
badakkio solitario, alla piazza
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia fra le tue gambe.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri zebedei contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il NINO! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non cura, io non so come; anzi da loro
Quasi fugge lontano;
Quasi romito, e strano
Al suo loco natio,
Passa del viver suo la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.

"Ciao Piè lo immaginavo che eri tu co sto numero, non ci sono, ci vediamo il 21 luglio Cià!" ... odo alla cornetta gemiti dalle viscere in sottofondo e chiedo "Ma stai mangiando?" ... rutto di assenso ... "No no Menozzi mangia io m sto rump u BIPPPPPP"... per decifrare il bippato fare riferimento al virgolettato nel titolo...
La chiamata si chiude con un monito inquietante: "Ricorda, il BADAKKIO domina! salutami gli altri e riferisciglielo!"... La comuncazione si interrompe nessun suono metallico e gastroenterico si ode più dalla cornetta... Badak is gone...